La carbossiterapia è, in realtà, una terapia piuttosto vecchia, nata negli anni Trenta, in una stazione termale francese, per curare l’insufficienza venosa alle gambe, ma che si è rivelata, in seguito, un ottimo trattamento estetico. Ma che cos’è? Come funziona?
Cos’è la carbossiterapia
La carbossiterapia consiste, in realtà, nell’infiltrare a livello sottocutaneo, l’anidride carbonica, favorendo così il rilascio dell’ossigeno nei tessuti dell’emoglobina e al tempo stesso è in grado di drenare i liquidi e le tossine. Per le gambe, è sicuramente l’ideale per la stasi venosa ed aiuta così anche nella lotta contro la cellulite, e questo genere di terapia si può estendere anche al viso e al décolleté.
Per i capelli, invece, è indicato nei casi di alopecia, diminuzione della crescita dei capelli dopo il parto, stress, carenze alimentari o disfunzioni ormonali che indeboliscono i capelli, facendoli cadere. Essa, infatti, aumenta la densità dei capelli, ma non risolve i problemi come l’alopecia androgenetica.
Visto che l’anidride carbonica rilascia l’ossigeno, l’aumento di quest’ultimo sulla chioma, stimola anche la vascolarizzazione dei bulbi piliferi, favorendo il passaggio di nutrienti nella fase anagen (prima fase di crescita dei peli).
Chi la effettua e cosa fare
Questo trattamento deve essere eseguito da un medico, che divide i capelli con un pettine, in file vicine, e disinfetta tutta la zona. Con un macchinario specifico, egli imposta i parametri, giungendo ad una temperatura bassa, intorno ai 28°, che effettua un’azione stimolante sul microcircolo, ed il flusso del gas si aggira attorno ai 15 cc, ogni quindici secondi. Queste microinfiltrazioni, vengono effettuate con dei piccoli aghi, che non provocano dolore.
Una volta terminata la prima seduta, il medico potrebbe consigliare degli integratori a base di cistina e cisteina, due aminoacidi, e di minerali, in modo da aumentare la produzione di cheratina. Il trattamento non presenta degli effetti collaterali, ma gli esperti consigliano di usare degli shampoo delicati.
A questa terapia, si possono abbinare altri trattamenti, come la biorivitalizzazione, ovvero un’infiltrazione di un mix di sali minerali e vitamine utili ai ciclo pilifero o la fotobiomudolazione con i Led, in modo da potenziare l’attività cellulare a livello locale.
In quanto tempo fa effetto? Quanto costa?
Gli effetti di questa terapia, non si vedono certo dopo una prima seduta, ma bisogna aspettare almeno tre mesi, arco del tempo in cui dovranno effettuare da un minimo di sei ad un massimo di dodici sedute ravvicinate, a cui seguiranno una al mese, per il mantenimento. Il loro costo si aggira, all’incirca, sui novanta euro a seduta.
Sebbene non abbia degli effetti collaterali, è sconsigliata a chi soffre di malattie cardiache, respiratorie, epatiche, renali, o in casi di anemia grave, tumori o se si è stata in stato di gravidanza. Nel caso di dubbi sul proprio stato di salute, è bene eseguire degli esami del sangue più approfonditi, per non correre rischi.