Microscopia in campo oscuro: ecco che cos’è e come viene usata in campo medico

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Microscopia in campo oscuro: ecco che cos’è e come viene usata in campo medico

La microscopia è stata la chiave di svolta che ha permesso alla medicina di raggiungere i traguardi che oggi conosciamo. Senza la sua nascita ed evoluzione non saremo in grado di combattere ed affrontare i virus. La sua emancipazione e le nuove tecnologie hanno permesso infatti di avere delle soluzioni per molti microrganismi patogeni, tra cui il Corona Virus.

Però cos’è esattamente e come avvengono le analisi in questo settore?

Come usare la microscopia

Per riuscire ad avere dei risultati chiari è necessario usare un terreno biologico, cioè un ambiente dove l’organismo sotto studio possa essere esaminato, e un campo oscuro. Ci sono poi dispositivi adatti a ingrandire, fino all’infinito, le immagini degli esserini unicellulari che osservano.

In base a reazioni chimiche in ambienti asettici e alle colorazioni dati da questi elementi è possibile eseguire delle diagnosi e studi che sono poi alla base delle nuove informazioni che sono disponibili oggi in medicina.

La microscopia sta diventando sempre più fondamentale nel campo medico e scientifico. Per questo la ricerca investe molto denaro all’interno di nuove tecnologie e per la formazione di medici che siano addetti alle analisi.

Infine vediamo che grazie a questo settore, cioè microscopia in campo oscuro, è possibile evidenziare i processi delle malattie e patologie che attaccano l’organismo e i tessuti viventi.

Microscopia in campo oscuro

Il campo oscuro è lo stesso termine usato in passato per la fotografia, quando alla fine si sviluppano le pellicole nelle camere oscure in modo che la luce del Sole non bruciasse le immagini. Possiamo dire che si usa lo stesso metodo di analisi. Il campione da analizzare viene illuminato con un campo di luce. Dalle reazioni chimiche che ci sono, si riescono ad avere delle “foto” da poter osservare.

In realtà la camera oscura permette di avere delle immagini che sono poi ingrandite e che riescono a dare tutte le informazioni utili sui microrganismi che si stanno studiando.

Ovviamente non è che si parla di camere tradizionali e tantomeno di luci o fasci di luci che sono quelli di una lampada qualsiasi. Qui occorre avere una struttura che sia con una camera totalmente asettica e dove ci sono dei fasci di luce di una determinata temperatura.

A cosa serve questa tecnica di osservazione

Il campo oscuro permette di avere delle immagini che sono continuative e progressive in base al comportamento dei microrganismi che si stanno studiando. Esse vengono poi salvate e quindi studiate nuovamente al microscopio. Si tratta di avere una sorta di “banca” dati in modo da trarre le informazioni utili per arrivare a diagnosi o a nuovi input da identificare.